Vino rosso o vino nero? La domanda può sembrare banale ma spesso gli utenti del web, facendo una ricerca su Google, usano la parola “vino” con entrambi i “colori”.
Tra i risultati delle prime pagine compaiono queste combinazioni di parole: “rosso di Puglia”, “abbinamento vino rosso”, “Nero di Troia abbinamenti”. Non potrebbe essere diversamente, considerando che il Nero di Troia è probabilmente il vino rosso per antonomasia della Puglia.
Ma facciamo un passo indietro e cerchiamo di capire perché spesso “rosso” e “nero” vengono usati indistintamente nelle ricerche on-line.
Perché il vino è rosso?
Se pensi che la domanda sia ovvia, cioè perché è ottenuto da uve a bacca nera, sappi che non è proprio così. Da uva a bacca nera, infatti, si possono anche ottenere dei vini rosati o addirittura bianchi, tra cui il celeberrimo “champagne” francese o l’analogo nostrano “metodo classico”. Esatto, hai letto bene: ti potrà sembrare strano ma delle quattro uve che possono essere usate per la sua produzione, due sono bianche, il Pinot Bianco e lo Chardonnay, e due sono nere, il Pinot Noir e il Pinot Meunier.
Lo stesso vale per le uve a bacca bianca che possono produrre vini più scuri, come quelli arancioni, che al gusto ti sembrano più simili ai rossi. Sono i cosiddetti vini macerati che conosci sicuramente con il nome inglese di Orange Wine.
Perché, quindi, il vino rosso è rosso? La colorazione del nettare degli Dei non è legata al colore dell’uva ma al tempo di macerazione delle bucce. È proprio questa, infatti, che cambia la colorazione mentre la polpa degli acini è sempre di colore chiaro. La colorazione avviene nel momento in cui le bucce si lasciano in infusione con il mosto. Per produrre il vino bianco, le bucce vengono subito separate dal mosto, per limitare la macerazione; per produrre il rosé vengono invece separate dopo ore; per produrre invece il vino rosso e l’Orange Wine, le bucce vengono lasciate a macerare per settimane o mesi.
È anche importante la quantità di antociani – i pigmenti responsabili della colorazione – presente nelle bucce, la cui concentrazione dipende dalla tipologia del vitigno.
Infine, ti ricordiamo che anche il tempo ha un effetto sul colore del vino. Il passare del tempo, a prescindere da quello di macerazione, porta a “spegnere” il colore del vino. Spiegato quindi perché non tutto il vino rosso ha lo stesso colore ma ognuno presenta una sua gradazione tra il rosso, il rubino, il porpora, il granato e l’aranciato.
Vino rosso o nero? La risposta è Nero di Troia
Nero di Troia, come dicevamo all’inizio, viene restituito da Google come risultato sia per la ricerca dei termini “vino rosso” che “vino nero”. Con i suoi sentori tannici e l’alto contenuto di polifenoli che gli conferiscono un colore più intenso, tanto da poter sembrare nero, questo vino, elegante al palato rappresenta la regione italiana in tutto il mondo.
Già per questo motivo, quindi, per una rimpatriata con gli amici pugliesi o per puro e semplice campanilismo, è impossibile non avere a casa almeno una bottiglia del vino rosso numero uno del tacco dello stivale!