Ha sessant’anni di storia la Cantina di Ruvo di Puglia. E da sessant’anni lavora i vitigni più coltivati in Puglia nei suoi circa 600 ettari vitati, realizzando i migliori vini pugliesi. Tesoro del suo territorio è l’uva Nero di Troia, terzo vitigno pugliese per importanza, dopo Primitivo e Negramaro.
A livello commerciale la Cantina è rappresentata dal marchio Crifo che adorna i suoi migliori vini in bottiglia. Il nome “Crifo” è formato dall’acronimo della denominazione originale “Cantina della Riforma Fondiaria” accostato al simbolo stilizzato del Grifone, animale mitologico che gli antichi costruttori hanno scolpito sulla facciata della cattedrale di Ruvo di Puglia.
Per dare vita a ciascun vino di quella che potremmo definire la “collezione” Crifo, la Cantina di Ruvo di Puglia si avvale della consulenza dell’enologo Massimo Tripaldi, Presidente della sezione Puglia, Calabria e Basilicata di Assoenologi da marzo 2019.
Membri di una delle maggiori cooperative vinicole della regione, i soci si occupano principalmente di conferire per la vinificazione le migliori uve dei cultivar Nero di Troia, Bombino Bianco, Bombino Nero, Pampanuto (noto anche come Verdeca) e Moscatello Selvatico.
A tutt’oggi si contano più di 500 soci che conferiscono oltre 10.000 tonnellate d’uva per vendemmia, appartenenti per il 60% alle varietà autoctone dell’Alta Murgia appena elencate. La raccolta proviene da oltre 1.000 ettari di viti allevate con vari sistemi, a spalliera, pergola pugliese e ad alberello, che insistono nel territorio calcareo dell’area di Castel del Monte, tra le province di Bari e Barletta-Andria-Trani.
Nel 2020 la Cantina di Ruvo di Puglia ha prodotto oltre 2.700.000 bottiglie nel formato da 0,75 litri distribuite nei canali HoReCa e GDO/DO in Italia e all’estero, confermando la leadership assoluta nella produzione e vendita in questo formato.
Ripercorriamo brevemente le tappe che hanno portato a questo successo, frutto di 60 anni di lavoro tra i vitigni più coltivati in Puglia.
La cooperativa nasce nel 1960 nel cuore dell’Alta Murgia, a pochi km da Castel del Monte, dall’impegno di un piccolo nucleo di viticoltori determinati a sottrarsi ai meccanismi speculativi degli intermediari del settore vitivinicolo per avviare una filiera trasparente, dal conferimento delle uve alla vinificazione. Agli inizi dell’attività, nel periodo della Riforma Fondiaria, la cooperativa era soltanto produttrice di mosti. Vendemmia dopo vendemmia, la Cantina di Ruvo di Puglia è andata gradualmente assumendo un ruolo di spicco tra le realtà vitivinicole del Sud Italia, perfezionando anche i processi di vinificazione.
Gli anni più significativi per la Cantina Ruvo di Puglia sono:
- 1960\1980 Nasce il brand “Crifo”
- 1980\1990 La Cantina di Ruvo di Puglia fa il suo debutto nelle fiere di settore nazionali e internazionali, esponendo la prima etichetta di Castel del Monte DOC, inspirata al color rubino intenso del Nero di Troia.
La notorietà della Cantina va di pari passo con la crescita della produttività: si registrano conferimenti per 204.000 ettolitri e la produzione beneficia di una macchina imbottigliatrice all’avanguardia che consente nuove economie di scala.
- 1990\2000 Aumentano le azioni pubblicitarie e di marketing a supporto della nuova e più capillare rete vendita, l’assortimento dei prodotti aumenta e il marchio Crifo diventa protagonista delle carte vini di numerosi ristoranti.
Grazie alla certificazione ISO, la Cantina di Ruvo di Puglia approda nella grande distribuzione organizzata (GDO). I vini Crifo compaiono sugli scaffali dei supermercati di tutta Italia, fregiandosi delle denominazioni Castel del Monte DOP e Puglia IGP in rappresentanza dei principali vitigni autoctoni della regione.
- 2000\oggi Nasce il primo vero cru della Cantina: l’Augustale Murgia IGT – Indicazione Geografica Tipicada Uva di Troia.
La Cantina inaugura un moderno stabilimento che consente di gestire processi di produzione più sofisticati e assicura ritmi di imbottigliamento in linea con una domanda in crescita esponenziale.