Castel del Monte in Puglia, fortezza ottagonale federiciana e Patrimonio Unesco dal 1996, dà anche il nome a tre delle quattro DOCG di tutta la regione: ben due per l’indiscusso Nero di Troia, una al Bombino Nero.
Il Nero di Troia è terzo vitigno per importanza di tutta la Puglia, dopo Primitivo e Negramaro.
Infatti, la quarta Docg pugliese va al Primitivo di Manduria Dolce Naturale delle province di Taranto e Brindisi.
Le altre sono Castel del Monte Nero di Troia Riserva DOCG e Castel del Monte Rosso Riserva DOCG, Castel del Monte Bombino Nero DOCG, tutte istituite nel 2011.
Alla produzione di Castel del Monte Docg la Cantina di Ruvo di Puglia ha dedicato due etichette a marchio Crifo della linea Augustale: Augustale Castel del Monte Bombino Nero DOCG in purezza e Augustale Castel del Monte Nero di Troia Riserva DOCG in purezza.
La Docg Castel del Monte Nero di Troia Riserva (Vino Rosso Invecchiato) è relativa alla zona di coltivazione nella “Murgia Centrale”. Comuni di riferimento: Corato, Ruvo di Puglia, Terlizzi, Bitonto, Palo del Colle, Toritto e Binetto, Minervino Murge e, in parte, il territorio dei comuni di Andria e Trani.
Il disciplinare prevede che la produzione debba derivare per il 90 per cento dal vitigno di riferimento, ovvero le uve Nero di Troia. Il 10 per cento restante appartiene ad altri vitigni a bacca nera non aromatici, idonei alla coltivazione nella regione.
Si tratta di un vino invecchiato almeno due anni, di cui almeno uno in legno, dal colore variabile dal rosso rubino al rosso granato e dalle note caratteristiche, seppur delicate, di prugna, mora e ciliegia ma anche vaniglia e dai sentori di tabacco, cacao e liquirizia conferiti dall’invecchiamento. Ottimo con piatti succulenti e carni rosse.
La denominazione Castel del Monte Rosso Riserva DOCG è riservata ai vini ottenuti da uve del vitigno Nero di Troia per minimo del 65 per cento e altri vitigni a bacca nera non aromatici, idonei alla coltivazione nella regione nella misura massima del 35 per cento.
L’area è sempre quella di Castel del Monte fino al Parco Naturale dell’Alta Murgia e interessa i comuni di Minervino Murge, parte di Andria, Corato, Trani, Ruvo, Terlizzi, Bitonto, Palo del Colle e Toritto e l’isola amministrativa D’Ameli del comune di Binetto. Anche questa DOCG, prima dell’immissione al consumo, deve essere sottoposta a un invecchiamento di almeno due anni, di cui almeno uno in legno.
Rosso rubino intenso e profondo, ha il caratteristico sentore di prugna e more, a cui l’invecchiamento dona note speziate di liquirizia e balsamiche. Grande struttura e importante tannicità, impeccabile su piatti succulenti di carne.
Mentre, la Docg Castel del Monte Bombino Nero si produce con uva Bombino nero per un minimo del 90 per cento e altri vitigni a bacca nera non aromatici nella misura massima del 10 per cento. Le uve si vinificano in rosato. Il vino, di colore rosa cerasuolo, che ne deriva è abbastanza consistente e strutturato. I suoi sentori di fragola e lampone conferiscono eleganza ma anche un’ampia capacità di abbinamento.
Castel del Monte Bombino Nero DOCG, oltre a prendere chiaramente il nome dalla fortezza federiciana e a estendere i propri vitigni nell’area circostante, si estende fino al Parco Naturale dell’Alta Murgia. La sua zona di produzione è tra la provincia di Bari e quella di Barletta-Andria-Trani. I comuni entro quali si produce sono Minervino Murge, Andria, Corato, Trani, Ruvo, Terlizzi, Bitonto, Palo del Colle e Toritto nonché l’isola amministrativa D’Ameli del comune di Binetto.